mercoledì 31 dicembre 2008

BUON ANNO




Ciao a tutte e tutti!

Questo post viene pubblicato per farvi i migliori auguri per il nuovo anno. Immagino ne riceverete a tonnellate in questi giorni.

Si chiude un 2008 duro per tutti in Italia, non solo per noi gay lesbiche e trans, ma anche per tutti i nostri fratelli che in un modo o nell'altro subiscono discriminazioni o devono combattere uno stato di cose ingiusto ed iniquo: i rom, le donne (che ancora non riescono ad ottenere una reale parità con gli uomini), chi lotta per la cultura, chi ha un lavoro senza stabilità, chi deve sbarcare il lunario e nutrire i propri figli a fine mese...

E' stato però anche un anno ricco di elementi positivi: gli studenti sembrano essersi risvegliati da un torpore inalterabile, il movimento glbt sta facendo i conti con se stesso, la parola "libertà" inizia a svelare a molti il proprio profondo significato.

Per noi del MILK è stato l'anno della nostra nascita. La situazione esterna e interna al movimento glbt non è facile, lo sappiamo, ma INSIEME possiamo cambiare le cose lottando... ci stiamo già provando nel nostro piccolo, ed è una cosa di cui andare fieri... no?
Siamo solo all'inizio di una avventura che abbiamo deciso di intreprendere... il 2009 sarà il nostro primo anno di lotta a tutto campo.

Prepariamoci quindi carichi di entusiasmo, di gioia e di voglia di fare, mettendoci al servizio alla comunità glbt e dedicandoci al confronto e alla crescita per il raggiungimento dei nostri traguardi. Questi non sono solo i traguardi di un movimento per i diritti gay, ma quelli di una intera nazione che lotta per un futuro migliore per i propri cittadini, per diventare un luogo dove l'uguaglianza sia reale per tutti, e dove tutti possano nutrire la reale speranza di costruirsi un futuro come parte integrante della società che ci circonda.

Auguriamo a tutti un anno umanamente ricco, un anno in cui l'amore per i nostri cari, per i nostri amici, per i nostri compagni e compagne di vita, per tutte le persone che conosciamo e non conosciamo sia un elemento dominante nella quotidianità.

AUGURIAMO A TUTTI SOPRATTUTTO UN ANNO VISSUTO A TESTA ALTA, NEL MONDO, ORGOGLIOSI DI CIO' CHE SIAMO E DI CIO' CHE PROVIAMO.

Un caro abbraccio,
Buon 2009!

Stefano, portavoce del Milk

lunedì 29 dicembre 2008

Tra passioni e lotte

Il 26 novembre 2008 è stata inaugurata a Castro, il quartiere gay di San Francisco, una lunga anteprima della mostra permanente Passionate Struggle: Dynamics of San Francisco's GLBT History, ospitata dalla GLBT Historical Society.

La storia gay, lesbica, bisessuale, e trans, in tutta la sua diversità, suscita interesse. Passionate Struggle traccia gli elementi di affinità e differenze delle nostre comunità. Vi porta dalle camere da letto e dai retrobottega alle librerie e ai bar, dalle vittorie di Harvey Milk alle rivolte delle prostitute transgender, dai movimenti sociali alle fantasie più segrete.

Questa mostra esplora le tensioni dinamiche tra passione e lotta che hanno plasmato lo scorso secolo marcatamente queer di San Francisco. Attraverso quattro aree tematiche – Places, Politics, Pleasures, People (Luoghi, Politica, Piaceri, Persone) – vi invita a sbirciare negli archivi della fondazione, famosi in tutto il mondo. Per quasi un quarto di secolo, questa istituzione ha zelantemente collezionato e amabilmente preservato i materiali storici relativi al mondo glbt, da quelli memorabili a quelli (apparentemente) mondani. Documenti, oggetti, e fotografie, dunque, per testimoniare il lungo cammino della comunità. Non solo: è possibile effettuare un audio-tour gratuito nei luoghi dell'ascesa del potere gay a San Francisco. Dal sito si può infatti scaricare la traccia audio e la mappa del percorso da Castro Street al municipio.

Ma non tutto è rose e fiori. A causa di alcuni tagli di budget municipali, dovuti alla crisi di inizio anno, servono infatti ancora 160mila dollari per acquistare lo spazio (ed aprire la mostra a tutti gli effetti) dove è ospitata l'anteprima, che durerà fino ad ottobre 2009. Il direttore dell'ente, Paul Boneberg, sembra fiducioso e ribadisce che questo è il momento giusto per inaugurare a Castro la casa della storia del movimento.

Per maggiori informazioni: http://www.glbthistory.org/passionate_struggle/index.html

mercoledì 24 dicembre 2008

Meglio non rischiare

Mi immagino il meccanismo. E mi fa sorridere.

La mission: parla dei preservativi.

Commento: tutto è stato detto, tanto è stato fatto.

Indizio: pensa alle conseguenze, ai problemi connessi, ai drammi.

Rischio: giocare sullo scandalo, sulla pietà.

Pensieri, sforzi, poi l’idea: parlare delle conseguenze estreme, ma convenzionalmente piacevoli.

Come non averci pensato prima?! Parlare della vita e non della morte.

Un messaggio positivo? No.

Ma si parla della vita come energia e non come dono, come dice la mia nonna, “è troppo vivo”.

E quindi per parlare di profilattici, si parla di bambini ma non malati o soli.

Ma indesiderabili, nel loro essere tremendi.

Messaggio recepito? Lo so, si capisce poco.

Allora guardate lo spot e ditemi se secondo voi funziona.

E mi immagino il meccanismo:

lunedì 22 dicembre 2008

Caro Babbo Natale...


Caro Babbo Natale,
la tua festa sta lentamente arrivando, le strade si stanno rivestendo di luci, la gente incomincia ad essere più buona, la neve è già caduta un paio di volte e i bambini si chiedono cosa troveranno quest'anno sotto il loro alberello.
Sicuramente non troveranno più le Bratz, le bambole passeggiatrici dotate di labbra stile Alba Parietti, vestitini super sexy (giro capezzolo sopra e giro-inguine sotto) e sguardi ammicanti che sembrano dire "use me, abuse me, and mis-use me".
Infatti, caro omino rosso ma apartitico, la Barbie ha recentemente vinto una lunga battaglia legale, dopo la quale i giudici hanno imposto al creatore delle Bratz di ritirare le sue bambole lussuriose dal mercato. Meno male.
Forse ora le bambine smetteranno di apparire piccole lolite a 8 anni e inizieranno a vivere l'infanzia pienamente. Nel frattempo, per festeggiare la vittoria della Barbie, volevo proporre una collobarozione tra la Mattel e lo Stato del Vaticano.
Scrivo a te, Caro Babbo, perchè sei tu il massimo esperto quando si parla di giocattoli e spero che tra una spazzolata alle renne e una ai capelli ispidi della Befana, tu possa trovare il tempo di ascoltarmi. Penso che l'encomiabile sforzo del Vaticano di interferire in tutto, debba coinvolgere anche e soprattutto i bambini, così che possano avere un'educazione cattolicissima sin dai primi anni della loro vita.
E allora, perchè non mettere sul mercato qualche nuova bambola per le future partecipanti al Family Day?
"Barbie canto gregoriano": premi il bottone sulla schiena e ti canta "Adeste Fideles". Oppure, "Barbie magia del cilicio": si autoflagella e nella scatola trovi un cilicio anche per te! Aggiungerei, infine, "Barbie sogno di Suora" (meglio scongiurare il rischio di una "Barbie desiderio di unione civile") e "Barbie incanto di Catechista".
Per i bambini invece proporrei: la Papa Mobile delle Micromachine che si apre e diventa un Vaticano in miniatura con tanto di guardie svizzere vere all'entrata che ti tagliano un mignolo se giochi con le bambole della sorellina, oppure il "Padre Confessore" di Action Man. Per coinvolgere invece i bambini già più grandicelli andrei sull'home entertaiment proponendo "La messa cantata da Hanna Montana", il quarto episodio di "High school musical" (ambientato in un seminario con Zac Efron che si fa prete e il suo amico che si redime e torna etero), e, infine, "L'allegro inquisitore", perchè siamo stanchi del chirurgo e vogliamo anche noi dare fuoco e perseguitare le anime corrotte e infedeli che infestano il nostro pianeta.
Caro Babbino, cosa ne pensi? Temi che Raztinger voglia detronizzarti e prendere il tuo posto sulla slitta? O forse che ti spingerà a convolare finalmente a nozze con la Befana? Io spero di no, voi due siete la coppia di fatto più antica su questa valle di lacrime e quindi un modello per molte coppie gay.
Però, Caro Babbo, devo dire che se oggi abbiamo un Papy un po' agitato e sempre inquieto, un po' è anche colpa tua: se tu gli avessi portato il mitragliatore e il dolce forno come richiestoti tanti anni fa, ora sarebbe più felice!
Magari sei ancora in tempo per recuperare la sua bontà perduta.
Buona Fortuna,
il tuo più affezionato sostenitore.

giovedì 18 dicembre 2008

Comunicato congiunto Milk Milano e Circolo Mieli di Roma

A seguito dell'articolo Milano-Roma. C’è Milk e Mylk… Scoppia la guerra dei cloni? pubblicato dal sito di informazione Notiziegay.com (http://www.notiziegay.com/?p=21748), i Circoli di Cultura Omosessuale "Mario Mieli" e "Harvey Milk" desiderano pubblicare anche sui propri siti e blog la lettera congiunta scritta a Notiziegay per chiarire le proprie posizioni.


Milano e Roma, 18 Dicembre 2008

Cari amici di Notiziegay.com,

a nome del Circolo di Cultura Omosessuale «Harvey Milk» e del Circolo di Cultura Omosessuale «Mario Mieli» desideriamo compiere alcune precisazioni e correzioni in merito ai contenuti dell'articolo C’è Milk e Mylk… Scoppia la guerra dei cloni? da voi pubblicato.

Vi ringraziamo anzitutto per aver preso così a cuore le nostre associazioni (che state seguendo con attenzione e obbiettività), ma non possiamo di certo tacere il fatto che non condividiamo per nulla il taglio aggressivo dato alle vostre osservazioni a fronte della nascita di una nuova sezione giovanile in seno al Mieli, su una questione, oltretutto, davvero marginale.

Se è innegabile che Milk Milano sia la prima associazione italiana che ha scelto di dedicare il proprio nome ad Harvey Milk, è anche ben sensato comprendere che nessuno è possessore dei diritti su di esso! I suoi ideali, infatti, sono secondo noi di proprietà del movimento glbt tutto, nella sua interezza, e di chiunque li voglia ascoltare e fare propri. Questi ideali, per noi tanto importanti, comprendono anzitutto una visione (forse un po' utopistica) di unità del movimento gay, pur nelle differenze di impostazione. Milk diceva che non aveva senso chiedersi di chi abbiamo bisogno per acquisire i nostri diritti. Infatti, sosteneva, per ottenere quei diritti c'è bisogno del lavoro di tutti.

Il fatto che due distinti gruppi di ragazzi si siano ispirati al nome di Milk per fondare una associazione a Milano e una sezione interna di un'altra a Roma non può che essere il segno che il seme sparso dalle parole e dal sacrificio di questo padre del movimento gay sta dando anche in Italia buoni frutti. Se la fortuna della pellicola di Gus van Sant spinge a questi risultati, non si può che essere contenti. Speriamo che molti inizino finalmente a conoscere questo uomo e a ricordarsi di quanto ha fatto per tutti noi.

Mieli e Milk Milano, oltretutto, vantano stima e ottimi rapporti reciproci. Invitiamo chiunque a non suscitare infruttuose polemiche su punti per noi davvero non importanti, ma ad andare avanti tutti insieme per la nostra comune strada, ossia verso i diritti.
Grati della cortesia che userete nel pubblicare queste nostre note,

Stefano Aresi, Circolo di Cultura Omosessuale «Harvey Milk» Milano
Andrea Maccarrone, Circolo di Cultura Omosessuale «Mario Mieli» Roma

mercoledì 17 dicembre 2008

Against nature? Against homophoby!

Oslo ha voluto un museo di Storia Naturale per proporre in Italia la sua mostra e non poteva trovare luogo migliore del museo Doria di Genova, direttamente collegato con il famoso Festival della Scienza dell’omonima città, che quest’anno ha deciso di affrontare il difficile tema della diversità.

La mostra in questione è "Against Nature?" e si presenta come uno specchio di riflessione sull’omosessualità nel regno animale, trattata da un punto di vista prettamente scientifico, ossia analizzando il fenomeno senza proporre conclusioni etiche, sociali o risvolti demografici, e lasciando queste ultime al lettore attento ed interessato. Il punto di partenza è una "buona" definizione di omosessualità, che viene presentata così: "quando animali (anche esseri umani!) del medesimo sesso hanno rapporti sessuali tra essi, vengono chiamati omosessuali".

La chiarezza della frase è talmente lampante da presentarsi come un ottimo e fondamentale presupposto per qualsiasi argomentazione successiva sull’omosessualità (sulla quale spesso si spendono molte parole errate e viene confusa con pedofilia, abitudini di vita, atteggiamenti, carattere…). Da qui parte tutto il viaggio all’interno di un mondo animale "nuovo", da scoprire. Dapprima le orche maschi, che, ignorati dalle femmine a capo del gruppo, formano compagnie o coppie a sé stanti, che durano per anni ed in cui la sessualità è un componente naturale fondamentale, poi le balene, che mostrano soprattutto nei maschi una particolare inclinazione all’omosessualità, i tursiopi, che mostrano quasi sempre comportamenti bisessuali sia nelle femmine che nei maschi, oppure le libellule, per le quali, durante l’atto sessuale, il maschio infligge una lesione particolare al capo della femmina ed, in base alle varie specie di libellule, si è riscontrato un’analoga lesione da accoppiamento omosessuale nel 20%-80% dei maschi.

Molte sono le specie con buona percentuale di componenti omosessuali: dai pinguini ai gabbiani, dai primati ai lupi, passando per altri tipi di volatili e mammiferi. Al di là di questo, si trova un’analisi della divulgazione dell’omosessualità degli animali nei secoli passati, dove traspare che, un po’ per occultismo ed un po’ per ignoranza, sebbene si riscontrasse anche allora un comportamento omosessuale negli animali, nei testi didattici e divulgativi non veniva menzionato nessuno di questi dati.

Nonostante sia basata quasi solo su immagini e pannelli, è di certo una mostra che fa riflettere, anche sul fatto che nel regno animale non sembra esserci l’omofobia che troviamo nell’uomo, e questo sembra distinguerci davvero. Concludo con una frase romantica della mostra: "I cigni: un compagno per la vita. Se il compagno muore, il cigno passa il resto della sua vita da solo".

"Against nature?" dal 7 Ottobre 2008 al 7 Gennaio 2009, Museo di Storia Naturale Doria, Via Brigata Liguria 9, Genova

Against nature? Against homophoby! 2

Alcuni suggerimenti di lettura ed approfondimento.

A conclusione degli articoli del nostro inviato al Festival della Scienza di Genova, una breve bibliografia per affrontare il tema omosessualità nel mondo animale.

Con un ringraziamento particolare a Giuliano Rocca, animatore della mostra all’interno del Festival della Scienza (23 Ottobre 2008-4 Novembre 2008) e fonte della bibliografia seguente, vi presentiamo alcuni testi per iniziare una buona lettura sull’argomento, dopo aver visitato la mostra!

  • Hamer D. H. & al. (1993): A linkage between DNA markers on the X chromosome and male sexual orientation. Science, 261: pp. 320-326.
  • Kirkpatric R. (2000): The evolution of human homosexual behaviour. Current Anthropology, 41, pp. 380-413.
  • Roselli C. E. & al. (2002): Relationship of serum testosterone concentrations to mate preferences in rams. Biology of Reproduction, 67, pp. 263-268.
  • Sommer V. & Vasey P. L. (2006): Homosexual behaviour in animals, an evolutionary perspective. Cambridge University Press, Cambridge.
  • Zahu J. M. & al. (2000): Sex difference in the human brain and its relation to transexuality. Nature, 378, pp. 68-70.
  • Connor R. & al. (1992): Dolphin alliances and coalitions. In: Coalitions and alliances in humans and other animals, Oxford University Press, Oxford.
  • Herzing D. L. (1996): Vocalization and associated underwater behaviour of free-ranging atlantic spotted dolphins, Stenella frontalis, and bottlenose dolphins, Tursiops truncatus. Aquatic Mammals, 22, pp. 61-79.
  • Gaskin D. E. (1982): The ecology of whales and dolphins. Heinemann, London.
  • Rose N. A. (1992): The social dynamics of male killer whales, Orcinus orca, in Johnstone Straits, British Columbia. University of California, Santa Cruz.
  • Darling J. D. (1978): Aspects of the behaviour and ecology of Vancouver Island gray whales, Eschrichtius glaucus Cope. University of Victoria.
  • Saayman G. S. & Tayler C. K. (1973): Some behaviour of the southern right whale, Eubalaena australis. Zeitschrift für Säugetierkunde, 39, pp. 172-183.
  • Würstig B. & al. (1993): Social and sexual behaviour of bowhead whales in fall in the Western Arctic: a re-examination of seasonal trends. Marine Mammal Science, 9, pp. 103-111.
  • Gaskin D. E. (1971): Distribution and movements of sperm whale (Physeter catodon L.) in Cook Strait region of New Zealand. Norwegian Journal of Zoology, 19, pp. 241-259.
  • Bagemihl B. (1999): Biological exuberance. St. Martins Press, New York.
  • Sommer V. & Vasey P. L. (2006): Homosexual behaviour in animals, an evolutionary perspective. Cambridge University Press, Cambridge.
  • Dunkle S. W. (1991): Head damage from mating attempts in dragonflies (Odonata: Anisoptera). Entomological News,102, pp. 37-41.
  • Utzeri C. & Belfiore C. (1990): Tandem anomali fra Odonati (Odonata). Fragmenta entomologica, 22 (2), pp. 271-287.Jukema J. & Piersema T. (2005): Permanent female mimics in a lekking shorebird. Biology Letters, online, 16/4/2005.
  • Myers J. P. (1989): Making sense of sexual nonsense. Audubon, 91, pp. 40-45.

lunedì 15 dicembre 2008

Baby love

La più bella e insolita favola di Natale 2008: quando il desiderio di paternità supera ogni barriera etnica e sessuale

Un amore forte e sincero riempie la vita di Philippe e Emmanuel. Sono la coppia perfetta... diciamo quasi perfetta. “Come gli altri” recita il titolo originale. Qualcosa però li divide. Emmanuel nutre un improvviso e fortissimo desiderio: un figlio, mentre per Philippe non è così. Un giorno, però, Emmanuel, pediatra, decide di fare il grande passo per essere “come gli altri”, a rischio di perdere l’amore di Philippe. Ma come fanno due uomini a fare un bambino? Basta innamorarsi della bella colombiana Fina, e farla innamorare a sua volta, magari proponendole un matrimonio di convenienza.

Presto la recensione, tutta particolare, in anteprima!

Un film di Vincent Garenq, commedia, Francia 2008

Per il trailer (in francese) http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=56900

Intervista al regista http://antoniogenna.wordpress.com/2008/12/12/cinema-futuro-520-baby-love/

mercoledì 10 dicembre 2008

Day Without A Gay


Oggi negli USA si protesta. Si protesta perché uno dei nostri fondamentali diritti, quello al matrimonio, in California è stato prima garantito e poi abolito da un referendum (la Proposition 8).
Oggi i gay e le lesbiche d'oltreoceano sono invitati a non recarsi al lavoro, ad oscurare i propri siti, a far sentire al mondo che li circonda che non possiamo esistere solo quando serviamo nello svolgimento del nostro lavoro o nel servizio alla società civile, ma che dobbiamo esistere anche quando torniamo a casa e necessitiamo di avere la sicurezza che il nostro amore è tutelato e riconosciuto dalla legge. Dobbiamo esistere anche quando vogliamo che esso sia pubblicamente difeso se attaccato dalla violenza o dai deliri ideologici di qualcuno, esattamente quanto lo è quello di qualunque eterosessuale. Dobbiamo esistere per come siamo e non per come una maggioranza vorrebbe che fossimo, e dobbiamo esistere anche nel momento in cui decidiamo di dire "sì" alla persona che amiamo.

Il Milk si unisce nel suo piccolo alle proteste delle nostre sorelle lesbiche e dei nostri fratelli gay statunitensi in questo giorno di protesta. Non si può cancellare un diritto fondamentale dell'uomo con un referendum.

Noi omosessuali siamo qui, nelle strade su cui camminate anche voi etero, siamo i vostri figli, talora i vostri padri, siamo i vostri colleghi di lavoro, i vostri allievi e i vostri maestri nelle scuole, i vostri amici al bar, i vostri medici, i fornai da cui comprate il pane, ecc... Non è giusto pretendere la nostra presenza solo quando c'è bisogno di noi e nei modi che ci vengono imposti da una maggioranza che ci discrimina.

Pretendiamo di essere presenti anche sulla carta su cui è scritta la legge relativa alla parola "matrimonio". Se non ci volete lì, non ci avrete da nessuna altra parte.

lunedì 8 dicembre 2008

Genova e il suo festival "diverso".

Dal nostro inviato speciale al Festival della Scienza Genova, Simone Piuri. L'evento è dedicato quest'anno alla "diversità". Questo è il primo di una serie di articoli che ci porteranno a conoscere questa importante manifestazione, in cui il mondo gay ha ricevuto ampio spazio.

Forse uno dei temi di più scoppiettante attualità dell’era contemporanea, quello della diversità, è un argomento sempre più discusso e difficile. Per molte epoche essa è stata sinonimo di emarginazione, discriminazione, incomprensione, e in alcune zone del Globo lo è ancora oggi. Pensare che tutto quel che possiamo sapere, comprendere, provare stia tutto nel mondo che noi conosciamo e rappresentiamo, e che questo sia l’unico giusto, è dono di un sistema di convinzioni positive o positiviste di chi ritiene che “questo è il migliore dei mondi possibili" e che tutto “ha una causa per avere poi il migliore degli effetti", così come viene insegnato nel Candido di Voltaire (uno degli spettacoli portanti del Festival).

Lasciare sempre tutto uguale e tutto al caso, però, produce mostri, morte e rovina, e ti lascia stanco e solo, come Candido, che alla fine sa che tutto ciò non è giusto per vivere. Per questo motivo con questo Festival ci rivolgiamo altrove, alla Cina, alle conquiste dei mari del passato e del presente e delle nuove reti, da Internet a G3 con le tecnologie più innovative per cercare nuovi mondi virtuali.

Dalle realtà diverse lontane passiamo a quelle vicine, quelle che ci circondano e coinvolgono direttamente, con le tematiche dell’omosessualità nel regno animale, dove si mostra che la bisessualità e l’omosessualità in moltissime specie di mammiferi, volatili, e insetti, possano essere non solo comuni ma addirittura più frequenti di un comportamento eterosessuale o la norma di un sistema di gruppo in cui la famiglia è formata da coppie omo e i rapporti sessuali etero sono finalizzati alla sola riproduzione, e che, quindi, non vi è nulla di contro natura nei “diversi". Spazio è dedicato anche al tema delle fonti energetiche, dove sono state proposte le lucciole alla base di un sistema energetico innovativo, e, seppure il concetto sia stato trattato con molta fantasia, è stata mostrata chiaramente la necessità di tutti di metterci in gioco per rinnovare l’apparato energetico mondiale. Alcune soluzioni innovative sono date dalle sezioni "Plasticopoli", con la sensibilizzazione alla raccolta differenziata, "Il Mondo del Cloro" e "Depuratori".

Altri mondi sono quelli della luce, il regno dei sensi, ossia la capacità di discriminare tra odori, sapori, impulsi diversi, e quello della matematica, dove si sottolinea sempre di più l’importanza di classificare gli “oggetti" che si conoscono, ribadendo il metodo di catalogazione, e di cercare soluzioni “parallele" a problemi complessi.

Le strade della diversità sono tante e spingersi oltre nell’analisi è stato, per il Festival ed i suoi organizzatori, un gesto di coraggio ed innovazione, ma il coraggio premia, e di sicuro tutto ciò ci ha aiutato a capire, a pensare, a provare qualcosa di diverso, qualcosa di migliore.

venerdì 5 dicembre 2008

Comunicato in merito all'opposizione vaticana alla depenalizzazione dell'omosessualità

A seguito delle aberranti affermazioni di Celestino Migliore (rappresentante della Santa Sede presso le Nazioni Unite) in occasione della proposta di depenalizzazione dell'omosessualità presso l'ONU ad opera della Unione Europea, MILK Milano esprime il proprio vibrante sdegno nei confronti dello Stato Vaticano e invita soci e simpatizzanti alla sensibilizzazione e mobilitazione comune con le altre associazioni glbt italiane (in particolare si segnala la manifestazione indetta da Arcigay per mercoledì 10, in P.zza Duomo a Milano, alle ore 17.30).

Il MILK esprime il proprio dissenso e la propria condanna anche nei confronti di larghissima parte della classe politica italiana per l'omertoso silenzio (talora accompagnato da approvazione esplicita) tenuto nei confronti delle deliranti esternazioni di Migliore, fatte recentemente passare dal ministro Frattini come legittima (e magari "autorevole") espressione d'una libera opinione.

Vorremmo quindi sottolineare a favore del Ministro la sostanziale differenza esistente tra l'incitamento all'odio e la libera espressione di idee, e ricordare quanto egli non rappresenti a livello internazionale la Città del Vaticano, bensì la Repubblica Italiana, membro di quella UE che promuove come grande atto di civiltà la depenalizzazione dell'omosessualità. Ci auguriamo inoltre che nessun altro politico della nostra Repubblica reputi legittima ed autorevole espressione d'opinione il tentativo ufficiale di bloccare una moratoria internazionale della persecuzione di una specifica categoria di esseri umani.

Compiere atti avversi alla depenalizzazione internazionale dell'omosessualità e procedere a pressioni diplomatiche affinché essa non venga approvata significa infatti nella sostanza essere favorevoli alla penalizzazione della stessa, e quindi appoggiare e sostenere in modo attivo le torture, le carcerazioni e le esecuzioni capitali che vedono vittime gli omosessuali in quei 91 paesi del mondo in cui l'amare una persona del proprio sesso è ancora oggi reato.

Comprendiamo quanto sia evidentemente difficile tale ragionamento in uno stato quale l'Italia, ove è normale quotidianità assecondare i capricci dalla Chiesa Cattolica su questioni di primaria importanza per i liberi cittadini. Il continuo predicare vaticano in merito ad una presunta "difesa della vita" secondo i propri originalissimi criteri assume oggi ancor di più l'aspetto di una schizofrenia evidente, poiché tale "difesa" non è ritenuta valida per gli omosessuali. Il Vaticano chiede al mondo di non condannare i nostri carnefici, opponendosi alla prima efficace ed effettiva proposta di moratoria mondiale delle persecuzioni per legge di gay e lesbiche: di fatto, invita i nostri carnefici a sentirsi impuniti ed applauditi. E' indegno.

Stefano Aresi, portavoce del MILK Milano
Date le recenti invettive vaticane contro la depenalizzazione dell'omosessualità, ho provato a sostituire tutti i riferimenti a "gay/lesbiche/omosessualità" in un articolo tratto da Repubblica.it con "schiavitù" e concetti affini. Vediamo se grazie ad un ragionamento per assurdo chi ancora non capisce la questione (come il nostro ministro Frattini) riesce a capire quanto assurdo sia che lo Stato Vaticano e i suoi rappresentanti si esprimano in questo modo...

Qui trovate l’originale:

Abrogazione della schiavitù. No del Vaticano alla proposta Onu

La richiesta è stata presentata dalla Francia. Ma, secondo l'osservatore permanente della Santa Sede, la sua approvazione porterebbe "alla gogna" gli Stati che consentono la schiavitù.

Monsignor Migliore ribadisce inoltre il no della Chiesa all'ipotesi di introdurre l'aborto tra i dirittti umani: "Barbarie moderna che, dal di dentro, ci porta a smantellare le nostre società"

CITTA' DEL VATICANO - Il Vaticano si oppone alla proposta all'abrogazione universale della schiavitù, presentata all'Onu dalla Francia. L'osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, monsignor Celestino Migliore, ha spiegato che l'Onu non deve abrogare la schiavitù perché ciò porterebbe a nuove discriminazioni, in quanto gli Stati che tutelano la schiavitù verranno "messi alla gogna". "Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone - ha affermato l'arcivescovo - fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale. Il Catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti degli schiavi si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione". "Ma qui - ha aggiunto Migliore, in riferimento alla proposta che la Francia ha intenzione di presentare all'Onu in favore della penalizzazione della schiavitù nel mondo intero - la questione è un'altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni". "Per esempio - ha detto l'arcivescovo all'agenzia cattolica I-Media - gli Stati che non riconoscono l'unione tra persone libere e schiave come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni". Durissima la replica dell'associazione ArciSchiavi: "È di una gravità inaudita che il Vaticano, e quindi, la Chiesa cattolica tutta, si adoperi affinché questa richiesta non passi e, si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di schavi che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari". L'ArciSchiavi ricorda che in 91 Paesi del mondo sono previste sanzioni, torture, pene e persino l'esecuzione capitale (10 paesi umpalumpa) contro gli schiavi che tentano l’autoliberazione. "La scusa per cui la richiesta francese non dovrebbe passare perché da quel momento gli stati che conoscono la schiavitù sarebbero messi all'indice, - conclude l'ArciSchiavi - non solo non ha alcun senso, ma è una studiata e cinica bugia per nascondere ciò che realmente il Vaticano vuole: mantenere la pena di morte e il carcere per le persone schiave che tentano di liberarsi". Monsignor Migliore si dice anche "indignato e rattristato" dal progetto di introdurre l'aborto tra i diritti umani promosso da alcune associazioni sempre all'Assemblea Generale dell'Onu. L'iniziativa "rappresenta l'introduzione del principio homo homini lupus, l'uomo diventa un lupo per i suoi simili", afferma il presule. "Questa è la barbarie moderna che, dal di dentro, ci porta a smantellare le nostre società".

martedì 2 dicembre 2008

Sempre meglio

“Better” è la ballata dai suoni pacati e il testo romantico che segna il ritorno della band inglese dei Boyzone. Si tratta di una cover del bravissimo cantautore britannico Tom Baxter. Quella che secondo me è la più quieta ed elegante delle boy band del panorama anglosassone (sono irlandesi, per l’esattezza) torna con un nuovo singolo e un nuovo video. Anche le immagini del video, come il testo e le parole della canzone, si richiamano all’originale: si passa solo dai colori del video di Baxter al bianco e nero dei Boyzone. Non sono più coppie diverse a sfilare una dopo l’altra, ma i volti dei Boyzone si susseguono, uno dopo l’altro, in coppia. E non parlo di componenti del gruppo, tutto al maschile, ma dei compagni di vita. di ciscuno. È stato infatti scelto da parte di Stephen Gately, componente del quintetto, di portare nel video un uomo, come simbolo ed immagine del suo amore. Così se tutti gli altri si scambiano carezze e coccole con partner femminili, Gately, che ha fatto coming out nel 1999 e oggi vive nel Regno Unito regolarmente unito in Civil Partnership, ha dichiarato di aver insistito per “differenziarsi prendendo la decisione di professare il proprio affetto” ricevendo il supporto totale del gruppo. Ne esce un’immagine di affetto e di normalità, di tenerezza spontanea ed autentica che ci fa decisamente sperare “in meglio”. A voi i video e le emozioni.

Il video dei Boyzone http://www.youtube.com/watch?v=mhDC6k7dx00

Il video di Tom Baxter http://www.youtube.com/watch?v=ZxJDy9vxyqo