venerdì 5 dicembre 2008

Comunicato in merito all'opposizione vaticana alla depenalizzazione dell'omosessualità

A seguito delle aberranti affermazioni di Celestino Migliore (rappresentante della Santa Sede presso le Nazioni Unite) in occasione della proposta di depenalizzazione dell'omosessualità presso l'ONU ad opera della Unione Europea, MILK Milano esprime il proprio vibrante sdegno nei confronti dello Stato Vaticano e invita soci e simpatizzanti alla sensibilizzazione e mobilitazione comune con le altre associazioni glbt italiane (in particolare si segnala la manifestazione indetta da Arcigay per mercoledì 10, in P.zza Duomo a Milano, alle ore 17.30).

Il MILK esprime il proprio dissenso e la propria condanna anche nei confronti di larghissima parte della classe politica italiana per l'omertoso silenzio (talora accompagnato da approvazione esplicita) tenuto nei confronti delle deliranti esternazioni di Migliore, fatte recentemente passare dal ministro Frattini come legittima (e magari "autorevole") espressione d'una libera opinione.

Vorremmo quindi sottolineare a favore del Ministro la sostanziale differenza esistente tra l'incitamento all'odio e la libera espressione di idee, e ricordare quanto egli non rappresenti a livello internazionale la Città del Vaticano, bensì la Repubblica Italiana, membro di quella UE che promuove come grande atto di civiltà la depenalizzazione dell'omosessualità. Ci auguriamo inoltre che nessun altro politico della nostra Repubblica reputi legittima ed autorevole espressione d'opinione il tentativo ufficiale di bloccare una moratoria internazionale della persecuzione di una specifica categoria di esseri umani.

Compiere atti avversi alla depenalizzazione internazionale dell'omosessualità e procedere a pressioni diplomatiche affinché essa non venga approvata significa infatti nella sostanza essere favorevoli alla penalizzazione della stessa, e quindi appoggiare e sostenere in modo attivo le torture, le carcerazioni e le esecuzioni capitali che vedono vittime gli omosessuali in quei 91 paesi del mondo in cui l'amare una persona del proprio sesso è ancora oggi reato.

Comprendiamo quanto sia evidentemente difficile tale ragionamento in uno stato quale l'Italia, ove è normale quotidianità assecondare i capricci dalla Chiesa Cattolica su questioni di primaria importanza per i liberi cittadini. Il continuo predicare vaticano in merito ad una presunta "difesa della vita" secondo i propri originalissimi criteri assume oggi ancor di più l'aspetto di una schizofrenia evidente, poiché tale "difesa" non è ritenuta valida per gli omosessuali. Il Vaticano chiede al mondo di non condannare i nostri carnefici, opponendosi alla prima efficace ed effettiva proposta di moratoria mondiale delle persecuzioni per legge di gay e lesbiche: di fatto, invita i nostri carnefici a sentirsi impuniti ed applauditi. E' indegno.

Stefano Aresi, portavoce del MILK Milano

Nessun commento: