venerdì 5 dicembre 2008

Date le recenti invettive vaticane contro la depenalizzazione dell'omosessualità, ho provato a sostituire tutti i riferimenti a "gay/lesbiche/omosessualità" in un articolo tratto da Repubblica.it con "schiavitù" e concetti affini. Vediamo se grazie ad un ragionamento per assurdo chi ancora non capisce la questione (come il nostro ministro Frattini) riesce a capire quanto assurdo sia che lo Stato Vaticano e i suoi rappresentanti si esprimano in questo modo...

Qui trovate l’originale:

Abrogazione della schiavitù. No del Vaticano alla proposta Onu

La richiesta è stata presentata dalla Francia. Ma, secondo l'osservatore permanente della Santa Sede, la sua approvazione porterebbe "alla gogna" gli Stati che consentono la schiavitù.

Monsignor Migliore ribadisce inoltre il no della Chiesa all'ipotesi di introdurre l'aborto tra i dirittti umani: "Barbarie moderna che, dal di dentro, ci porta a smantellare le nostre società"

CITTA' DEL VATICANO - Il Vaticano si oppone alla proposta all'abrogazione universale della schiavitù, presentata all'Onu dalla Francia. L'osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, monsignor Celestino Migliore, ha spiegato che l'Onu non deve abrogare la schiavitù perché ciò porterebbe a nuove discriminazioni, in quanto gli Stati che tutelano la schiavitù verranno "messi alla gogna". "Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone - ha affermato l'arcivescovo - fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale. Il Catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti degli schiavi si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione". "Ma qui - ha aggiunto Migliore, in riferimento alla proposta che la Francia ha intenzione di presentare all'Onu in favore della penalizzazione della schiavitù nel mondo intero - la questione è un'altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni". "Per esempio - ha detto l'arcivescovo all'agenzia cattolica I-Media - gli Stati che non riconoscono l'unione tra persone libere e schiave come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni". Durissima la replica dell'associazione ArciSchiavi: "È di una gravità inaudita che il Vaticano, e quindi, la Chiesa cattolica tutta, si adoperi affinché questa richiesta non passi e, si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di schavi che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari". L'ArciSchiavi ricorda che in 91 Paesi del mondo sono previste sanzioni, torture, pene e persino l'esecuzione capitale (10 paesi umpalumpa) contro gli schiavi che tentano l’autoliberazione. "La scusa per cui la richiesta francese non dovrebbe passare perché da quel momento gli stati che conoscono la schiavitù sarebbero messi all'indice, - conclude l'ArciSchiavi - non solo non ha alcun senso, ma è una studiata e cinica bugia per nascondere ciò che realmente il Vaticano vuole: mantenere la pena di morte e il carcere per le persone schiave che tentano di liberarsi". Monsignor Migliore si dice anche "indignato e rattristato" dal progetto di introdurre l'aborto tra i diritti umani promosso da alcune associazioni sempre all'Assemblea Generale dell'Onu. L'iniziativa "rappresenta l'introduzione del principio homo homini lupus, l'uomo diventa un lupo per i suoi simili", afferma il presule. "Questa è la barbarie moderna che, dal di dentro, ci porta a smantellare le nostre società".

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